Si va a fine anno verso il prossimo consiglio ministeriale dell’ESA.

Sulla complessa e delicata problematica di propone la lettura dell’articolo di Enrico Ferrone .

Ecco un paragrafo importante:

E per questo ci domandiamo chi sarà il titolare dell’Agenzia Spaziale Italiana che rappresenterà i nostri interessi tra dieci mesi all’assise che si svolgerà nella capitale francese. Nella scorsa riunione ufficiale, svoltasi a Siviglia nel 2019 l’Italia ratificò una sottoscrizione totale pari a 2.288 milioni di euro, una cifra importante che fece asserire all’allora sottosegretario con delega allo spazio Riccardo Fraccaro: «Il nostro Paese si afferma come una potenza spaziale mondiale». Ora, a gran voce la stampa più attenta sta chiedendo un azzeramento del vertice dell’ASI dopo che lo stesso Colao ne ha rinnegato l’autorità passando all’ESA la gestione dei fondi del Pnrr destinati all’Italia. E su queste polemiche, che pare non terminino mai, facciamo riferimento a un articolo de La Verità a cui rendiamo merito, ma ripresa anche da Chiara Rossi su Start Magazine: la notizia è che Natale Monsurrò passa dal ruolo di presidente dei revisori dei conti (designato nel 2015 quando a capo di ASI c’era Roberto Battiston) a direttore amministrativo dell’Agenzia, che in un ente pubblico non ci sembra del tutto etico.. Ma non finisce qui: ASI in questi giorni –informa Cesare Albanesi nel suo blog- è stata riconosciuta responsabile di designare il presidente del Centro Ricerche Aerospaziali, la società consortile i cui principaliazionisti sono ASI, CNR, Regione Campania e le maggiori imprese del settore aeronautico e spaziale operanti in Italia. Con quali capienze, dopo tutte le posizioni di discredito e i dissidi interni al cda è onestamente difficile da comprendere.

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