Vi saranno ritorni industriali nazionali adeguati derivanti dal PNRR spaziale nazionale affidato alla gestione diretta dell’ESA?

Come al solito, proponiamo ai lettori il recente articolo di Enrico Ferrone che riassume in modo competenteed esauriente il nocciolo della delicata questione.

Stralci  importanti:

Perché è chiaro: si tende spesso a minimizzare la visibilità della grande industria aerospaziale italiana in quanto a maggioranza straniera. Né si può radicalmente immaginare che investimenti così importanti possano essere veicolati alle PMI, nonostante le attenzioni personalistiche a volte lo facciano credere.

Ed ancora:

Allora, nell’attesa di ottenere finalmente chiarezza su questo accordo di dicembre e nella speranza che il Ministro Colao e la Ministra Maria Cristina Messa mettano ordine in un’agenzia che ha mostrato molte, troppe deficienze nella sua organizzazione, ci aspettiamo che una voce del governo faccia sapere quando cambieranno le regole e le persone che determinano sprechi e incompatibilità. A quel punto, con un ente spaziale nazionale che finalmente funzioni e con un’industria meno scagliata agli interessi francesi, i programmi spaziali potranno realmente considerarsi una conquista e un successo per chi li ha firmati. E anche per l’economia di tutti noi.

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