La Nasa ha in programma di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024 e di costituire un avamposto permanente nel polo sud lunare, che aprirebbe la strada ad attività scientifica di lungo termine, e poi alla prima missione umana a Marte negli anni 2030.
In tale contesto rientra l’accordo concluso recentemente dall’Australia con la NASA per la produzione di un rover che sarà una parte di rilievo per le future missioni.
Il veicolo di 20 kg aiuterà a raccogliere suolo contenente ossidi mentre la Nasa, usando impianti separati, si propone di estrarre ossigeno dalla superficie, per valutare come potrebbe sostenere la vita umana.
Secondo il direttore dell’Agenzia spaziale australiana, Enrico Palermo, la produzione del rover beneficierà dell’esperienza in operazioni remote del settore minerario. “L’Australia è all’avanguardia nella tecnologia robotica e in sistemi per operazioni remote, che saranno centrali nello stabilire una presenza sostenibile sulla Luna, e in futuro sostenere l’esplorazione umana di Marte”.