Dal sito dell’ASI si apprende:
“Il secondo satellite di COSMO Skymed di Seconda Generazione era previsto essere lanciato con VEGA-C entro il 2021, ma lo sviluppo del vettore europeo è stato condizionato recentemente dai problemi avuti con i lanci VV15 e VV17 e soprattutto dal rallentamento conseguente alla situazione della pandemia legata al COVID-19. I ritardi, posticipando il Maiden Flight VEGA-C al primo trimestre del 2022, con un conseguente fitto calendario di lanci per l’intero anno, hanno reso non più compatibile il lancio con VEGA-C con le esigenze del programma COSMO-SkyMed di avere il satellite in orbita entro la fine del 2021. In collaborazione con Arianespace è stata valutata anche l’alternativa di utilizzare un vettore Soyuz o Ariane 5 entro il 2021, anche in questo caso non è stato comunque possibile avere una soluzione conforme per il lancio di CSG-2 entro l’anno. Si è ricorso, quindi, all’adozione di una soluzione alternativa con la società statunitense SPACE X che consente di mantenere il lancio del CSG-2 entro il 2021. In linea con il supporto di lunga data assicurato all’industria europea dei lanci, l’Agenzia Spaziale Italiana ha confermato la sua fiducia nelle capacità di Arianespace e VEGA-C affidandone la messa in orbita del satellite CSG-3 previsto per il 2024. Sono inoltre in via di consolidamento altre opportunità di lancio per le future missioni ASI con VEGA-C, confermando Arianespace quale partner chiave per l’Agenzia.”
Che scalogna!
Di peggio non poteva capitare: il gioiello italiano di seconda generazione deve ricorre a Space X per esserelancito rinunciando alla messa in orbita da parte di Vega altro gioiello italiano.
Conseguenze anche in termini di costi?