Il 24 ottobre 2019 la Nasa e l’Agenzia spaziale italiana firmarono a Washington una dichiarazione congiunta di intenti con cui viene estesa la cooperazione tra Stati Uniti e Italia in tema di progetti spaziali.
A darne notizia fu proprio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, delegato dal premier Conte alle politiche spaziali e come tale presidente del Comint, il comitato interministeriale da cui passano le strategie del settore. La notizia ebbe ampia risonanza sulla stampa.
A distanza di mesi si hanno notizie sull’evoluzione di questo accordo ( anche in termini di apporti finanziari) che dopo anni di una strategia spaziale nazionale incentrata essenzialmente sullo sviluppo di programmi dell’ESA, schiude la porta anche a concrete alleanze gli bilaterali con gli Stati Uniti non solo per il ritorno sulla Luna, ma in prospettiva anche per un programma di lungo termine dell’esplorazione umana di Marte ?
Si prevede nella collaborazione soltanto il subcontratto di TASI per Dynetics o si pensa ad un progetto di più ampio respiro?
Sarà oggetto di attenzione da parte del Comint l’intera problematica. anche alla luce della difficile situazione congiunturale connessa all’epidemia da Coronavirus?
Nel corso dei mesi da ottobre ad oggi è cambiato qualcosa nei programmi spaziali anche per effetto della pandemia da coronavirus?