I vincitori dei contratti sono Blue Origin, l’outfit spaziale di proprietà di Jeff Bezos; Dynetics, una filiale della  società di tecnologia Leidos; e SpaceX di Elon Musk.

Le società lavoreranno per  la Nasa  su tre opzioni che sarebbero in concorrenza tra loro con l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024.

Anche  Boeing, in genere tra i principali appaltatori della Nasa, ha presentato un’offerta ma non è stato selezionata.

 In un’intervista con il “Washington Post”, l’amministratore responsabile della Nasa Jim Bridenstine ha affermato di essere fiducioso che l’Agenzia sarà in grado di rispettare la scadenza del 2024 anche se il primo volo dello Space Launch System, il razzo costruito dalla Boeing che avrebbe lanciato gli astronauti sulla luna, verrà rimandato di nuovo, questa volta a novembre 2021.

L’annuncio dei contratti per i lander, i primi contratti lunari di veicoli spaziali che la Nasa assegna dall’era delle missioni Apollo, rappresenta pertanto un passo significativo verso il raggiungimento dell’obiettivo.