La recente selezione pubblica del CNR per la nomina del Direttore Generale. Una dura interrogazione parlamentare della maggioranza.

In un atto ispettivo , con riferimento alla nomina del Direttore Generale del CNR rivolto al Mimistro dell’Istruzione, Università e Ricerca  si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e se intenda prendere gli opportuni provvedimenti anche censurando il modus operandi del presidente del CNR che, con la nomina del candidato B. a direttore generale pleno iure, avrebbe totalmente stravolto le competenze richieste dall’avviso pubblico e i giudizi espressi dalla commissione valutatrice, vanificandone il lavoro svolto e mortificando, al contempo, tutti i candidati;
se l’aver introdotto ex post, per giustificare la nomina, valutazioni e motivazioni arbitrarie del tutto estranee all’avviso non rappresenti palese violazione dell’art. 97 della Costituzione;
se l’incarico conferito in precedenza di direttore generale ad interim al dottor B. (dirigente di seconda fascia del CNR dal solo 2015, sprovvisto di pregressi incarichi di dirigenza generale) possa essere considerato finalizzato ab initio a giustificarne la nomina a direttore generale;
se non ritenga che la manifestazione d’interesse dei candidati alla selezione pubblica indetta dallo stesso CNR sarebbe stata, di fatto, trasformata in una selezione “riservata” al personale interno al CNR che già rivestiva l’incarico di direttore generale ad interim;
se non ritenga che sarebbe stato opportuno, al fine di assicurare par condicio a tutti i candidati, che il pregresso incarico di direttore generale ad interim fosse stato affidato a personale interno all’ente non partecipante alla selezione per il conferimento dell’incarico pleno iure;
se intenda commissariare il CNR, qualora fosse accertato che l’operato dell’ente per la scelta del direttore generale rappresenti una palese violazione delle regole più elementari di correttezza, trasparenza e buona amministrazione, laddove si premierebbero i partecipanti a una selezione pubblica in modo inversamente proporzionale al loro merito.

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