Virginia Raggi: le quote rosa non servono. Evviva la sincerità! Ma ormai tutti ed anche gli Enti di ricerca vi ricorrono.

Siamo al convegno romano organizzato dal «Women’s international networking» a Roma.
Vi partecipa la prima cittadina capitolina ed a proposito di quote rosa ci va giù dura:
 «Una sorta di recinto per panda in cui si è voluta circoscrivere la presenza femminile».
Apriti cielo per gli oppositori della sindaca.
Nessuno scandalo, Dice soltanto la verità quando pone in evidenza che vanno fatte valutazioni di merito e di qualità di pari livello per uomini e donne.
Ormai in Italia, (anche con buona dose di ipocrisia?) non vi è Ente pubblico dove non siano tenute in debita considerazione le quote rosa.
Perfino al CIRA e si attende ancora il nome, è stata espletata una selezione ad hoc per inserire una donna nel consiglio di amministrazione del centro di ricerca di Capua.
Anche l’ASI ha da qualche anno il direttore generale donna.
Almeno in  questo caso, tuttavia , a giudizio unanime, risponde ad elevati . requisiti di qualità

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