CIRA: il piano triennale 2018-2020 sarebbe stato approvato con il solo voto favorevole dell’ASI principale azionista pubblico.

Qualche altro interessante stralcio della relazione della Corte dei Conti sulle attività del CIRA:

“Nell’Assemblea dei soci del 20 dicembre 2016 è stato approvato il Piano Triennale delle Attività per il triennio 2016-2018.

Nel 2017 il CIRA non ha elaborato alcun Piano triennale.In data 29 marzo 2018 il Consiglio di amministrazione del CIRA ha approvato il Piano triennale 2018-2020, che è stato quindi varato dall’assemblea dei soci del 10 maggio 2018. Tale atto, pur costituendo il fondamentale documento di programmazione strategica del Pro.R.A. per il triennio”, è stato approvato con il voto favorevole, sia in Consiglio di amministrazione che in assemblea, del solo socio pubblico ASI (47 per cento del capitale sociale).

Non può tralasciarsi al riguardo che il Piano Triennale, costituendo il fondamentale documento di “programmazione strategica del Pro.R.A. per il triennio”, dovrebbe essere frutto di massima condivisione tra tutti i soci pubblici, posto che lo statuto del CIRA assegna ai soci pubblici, e non alla sola Agenzia Spaziale Italiana, il controllo della società.”

 Si osserva  altresì nelle note della relazione:
” Più nel dettaglio, nella documentazione prodotta a supporto del Consiglio di amministrazione che ha approvato il Piano Triennale 2018-2020, quanto all’ASI, è stata esibita una corrispondenza e-mail intercorsa poche ore prima della seduta del Consiglio di amministrazione del CIRA del 29 marzo 2018 tra funzionari della Presidenza dell’ASI e la segretaria del Presidente del CIRA in cui, riportandosi “l’estratto del PTA (Piano Triennale delle Attività)2018-2020” dell’Agenzia Spaziale Italiana, si scrive che “nell’ambito delle nuove attività del Programma Pro.R.A. del CIRA in approvazione presso il MIUR (…) si prevede che l’ASI collabori sui seguenti filoni di attività …” che vengono sinteticamente elencate nella e-mail, peraltro senza fare alcuna menzione di alcun contributo finanziario da parte dell’ASI che, per l’appunto, quanto meno stando a tale email, non risulta aver previsto nel suo Piano Triennale delle Attività. E del resto in effetti, non si comprende in base a quale titolo giuridico ASI potrebbe attribuire tout court direttamente al CIRA, nel quale l’Agenzia ha una partecipazione del 47,18 per cento, risorse finanziarie in assenza di una legge autorizzativa di eventuali contributi diretti e nell’assenza della aggiudicazione da parte del CIRA di un bando pubblico per il finanziamento di specifici progetti.
Analoghe osservazioni valgono per la Regione Campania, la quale non risulta avere emanato alcuna legge autorizzativa di finanziamenti diretti al CIRA e della quale infatti, sia pure citata nel Piano Triennale tra le amministrazioni finanziatrici del Pro.R.A., non è stato né esibito né menzionato nella documentazione sulla base della quale il CIRA ha approvato il Piano Triennale alcun atto o documento della Regione Campania.”
Sembrano evincersi dunque  circostanziati profili responsabilità. Ed anche da parte dell’ASI e degli uffici preposti al controllo delle società partecipate?

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